La psicanalisi segue però schemi mentali che alle persone sono imposti da un cristianesimo che terrorizza gli uomini con lo spettro della morte; non è così per i pagani. Rimaniamo dunque in ambito religioso per parlare ancora di questa Core, la cui figura in Sicilia finisce per sovrapporsi a quella della madre Demetra, tanto che nel pinax di Locri è lei a reggere il grano. Sempre in Sicilia, vediamo che di lei si celebra non solo la risalita, quando il frutto del grano matura, ma anche la discesa e le nozze con Ade; la scomparsa di Core nella terra non è un periodo di lutto. E non sono motivo di lutto le nozze di una fanciulla che ne segnano la maturazione. Core vuol dire fanciulla. E cosa fa una fanciulla? Cresce, e nella sua crescita fa maturare alcune cose e altre le lascia dietro di sé, periodicamente fa morire qualcosa. Così accade per le persone e per le piante, il cui seme dev’essere sepolto affinché la pianta rinasca. Si tratta sì di un’iniziazione, ma non vi è nulla di segreto o misterioso, nessuna elite di iniziati: iniziato in questo caso è semplicemente colui che percepisce il carattere divino di ogni nuovo inizio. Questo è Core: è il ciclo di morte e rinascita che tutti noi attraversiamo ogni giorno. Non tanto la crescita, concetto espresso più che altro da Demetra, che ad esempio a Siracusa è celebrata quando il grano comincia a germogliare. Fra l’altro Demetra è talvolta considerata anche colei che diede agli uomini le leggi, un altro strumento che, come il grano, garantisce una crescita prospera alla città. Core è qualcosa che tocchiamo con mano ogni giorno; il concetto di cambiamento ciclico viene spesso associato ad una dea anziché ad un dio e il motivo dovrebbe essere chiaro. Rimane ancora un punto poco chiaro: se Core era una divinità predemetrica della terra non coltivata, perché viene interpretata dai greci come figlia proprio della dea dell’agricoltura? Potremmo fare un’analogia con quanto accade per la genealogia di Zeus: Zeus e le titanesse danno origine all’espressione nel mondo razionale di quanto quelle titanesse rappresentano nel mondo emotivo o come concetti assoluti. Ad esempio, con Temi, la giustizia intesa come equilibrio nel mondo, Zeus genera Dike, la giustizia secondo le leggi; con Mnemosine, la memoria, genera le Muse, il mezzo con cui la memoria si tramanda alla ragione. Così anche il grano/coltivato si esprime attraverso lo stesso meccanismo di morte/sepoltura del seme e rinascita che ritroviamo nella natura spontanea: così Core è il ciclo della natura che si ripresenta nelle coltivazioni che danno all’uomo l’abbondanza. Persefone-Core era per i greci la fanciulla che raccoglie i fiori e che presiede al ciclo: niente di più ovvio che l’abbiano identificata con una dea locale che ne ha assunto le caratteristiche, pur essendo in origine diversa e probabilmente maggiormente legata al ciclo della natura in sé, comprendente il coltivato e lo spontaneo, piuttosto che all’agricoltura soltanto.
[Fine dello scritto, nel prossimo post seguirà la bibliografia]
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