sabato 26 novembre 2011

Credenti?

Può un pagano definirsi credente?
O non sarebbe meglio che si definisse "senziente"?
Un pagano crede negli Dèi o ne sente la presenza nel mondo? Si ritrova pagano da un'età inconsapevole, perché si crede che sia giusto così, o acconsente consapevolmente al rapporto con le divinità nel mondo?

mercoledì 9 novembre 2011

Perché non possiamo non dirci politeisti

Soltanto agli Dèi è permesso di essere "monolitici". Solo gli Dèi possono essere il tutto e l'assoluto di una certa cosa o processo psicofisico-relazionale (vedi il post precedente sulla definizione di che cosa è un dio).
All'essere umano non è concesso, pena quello che nella letteratura antica è descritto come ira del tale dio o della tale dea. Pensiamo alla vicenda di Ippolito: tutto dedito alla dea Artemide in quanto cacciatore, non solo trascura, ma disprezza Afrodite e ne cade vittima. Per dirla con Jung, un dio trascurato si ripropone come sintomo: la letteratura rende esplicito un processo interiore.

giovedì 7 luglio 2011

Etica pagana / 3

terza ed ultima parte (continua dal post precedente)

Ed ecco il terzo punto: dal momento che parte dal mondo, la nostra etica tradizionale parte dal presente, non solo dal passato, come abbiamo già detto. Ma la parola “tradizione” ha un altro importante aspetto, che è la nostra terza base per un’etica Pagana. La parola viene dal latino traditio, che a sua volta deriva dal verbo tradere, consegnare. Non solo quello che ci viene consegnato, ma anche quello che andiamo a consegnare, a trasmettere alle future generazioni.

sabato 2 luglio 2011

Etica Pagana / 2

Seconda parte (prosegue dal post precedente)

Sembra quasi un vicolo cieco: come possiamo prendere una tradizione dalle antiche religioni se rischiamo di assumere caratteristiche monoteistiche? Intanto studiando le antiche religioni e tradizioni; ma non siamo qui per fare solo ricostruzione storica, ma perché siamo persone religiose e quindi dobbiamo applicare un concetto ben espresso da Cicerone, l’oratore romano, quando spiegava il significato della parola religio. Religio è la parola latina da cui viene la parola religione; in particolare, Cicerone insisteva sull’opposizione tra religio, la pratica impegnata dei gesti religiosi, e superstitio, la superstizione, la ripetizione del gesto senza attenzione. Ciò significa che dobbiamo mettere noi stessi, con la nostra sensibilità e le nostre idee, tutti noi stessi nella religione e quindi nella tradizione e nell’etica che pratichiamo. Dobbiamo farne esperienza. La nostra religio è l’attenzione che mettiamo nelle pratiche verso gli dei e verso il mondo ed è la presenza di questa attenzione che rende religiose tali pratiche.

lunedì 27 giugno 2011

Etica pagana / 1

Ad un anno di distanza (quasi) dall'ultimo congresso WCER, ora ECER, a Bologna, mi sembra sia il momento di riproporre il mio scritto sull'etica pagana, che posto qui in più parti:


TRE BASI PER UN’ETICA PAGANA TRADIZIONALE NEL MONDO ATTUALE


Avvertimento: In queste pagine faccio un ampio uso delle parole “Pagano” e “Paganesimo”, anche se do che queste parole non sono adottate o approvate da tutti i gruppi presenti. Ma visto che mi accingo a parlare di alcuni principi generali che dovrebbero essere comuni a diverse antiche tradizioni non monoteiste e siccome in Italia siamo abituati a sentire molte persone dire che la tradizione italiana è quella cattolica, ho deciso comunque di usare la parola “Pagano” semplicemente per indicare una tradizione che viene da queste antiche religioni non monoteiste.

Il tema del congresso è “Etica Tradizionale” e molte delle delegazioni qui presenti parleranno della propria etica e del proprio modo di seguire la loro tradizione. Ma dal momento che ci sono molte tradizioni e che la Federazione Pagana stessa raccoglie persone di diverse tradizioni senza sceglierne una in particolare in quanto Federazione, vorrei proporre a questo congresso tre di quelli che consideriamo punti cardinali, tre basi per un’etica tradizionale pagana nel mondo attuale.

domenica 8 maggio 2011

Freud e il patriarcato

Questo pezzo c'entra in modo apparentemente marginale con lo sviluppo del paganesimo oggi, ma ve lo propongo comunque:

Freud è stato l'ultimo esponente della vecchia guardia: un autore magistrale che ha fatto una brillante arringa a favore dell'antica narrazione patriarcale, le cui radici affondano nelle grandi civiltà irrigue del Vicino e dell'Estremo oriente, fiorita con le grandi religioni monoteiste e il confucianesimo. In questa ultima, grande difesa, Freud ha usato con efficacia il nuovissimo concetto di "inconscio", utilizzandolo per affermare che il dominio maschile sul mondo è nell'ordine naturale delle cose.

sabato 22 gennaio 2011

Dèi



Possiamo chiamare divinità (sive mas, sive foemina) la parte numinosa di un essere, un'entità naturale, un concetto o un evento, che essendo appunto dotata di numen, cioè di potenza, produce effetti sul mondo circostante ed è in grado di porsi in armonia o in disarmonia con altri numina




mercoledì 19 gennaio 2011

La potenza più grande del cristianesimo

Ho appena finito di leggere il romanzo di Adriano Petta, Assiotea, che mi ha fatto pensare ad una cosa. Non commento qui tanto il romanzo quanto l'idea che ci sta dietro; se non avete letto il romanzo e non volete rivelazioni, non continuate a leggere.


Il romanzo si basa, semplificandolo, su due idee fondamentali. La prima, quanto sono perseguitate e maltrattate le donne e quanto si stava bene e in pace finché governavano loro nei tempi preistorici, poi sono arrivati gli uomini cattivi e invidiosi e hanno creato un mondo di crudeltà e guerra. La seconda, le religioni sono superstizione e sono tutte uguali. Il problema è che il romanzo si chiama romanzo storico e sostiene di avere una ricerca storica alle spalle, ricerca che probabilmente manca di alcuni testi più recenti quali quelli risultanti da alcuni studi fatti in Germania (ricordo un articolo di Repubblica a proposito) o altri negli USA, che demolirebbero il mito di una preistoria pacifica sotto il matriarcato. La questione abbastanza fastidiosa dal punto di vista di un blog che si chiama Appunti Pagani è il modo in cui questo romanzo, e non solo questo autore, ma tutta una serie di persone che chiamerò qui atei-ex-cristiani, fa di tutta l'erba un fascio: uomini? Violenti! (a parte un paio di figure nel romanzo, va dato atto) donne? Buone e ragionevoli! Religioni? Tutte basate sulla superstizione e sul dominio dell'uomo! Ateismo? Ragione!