Una delle cose che le persone si chiedono troppo poco quando si discute di problemi di tipo religioso è "Che cosa intendi dire con...?", ma danno per scontato che quanto detto sia quello che essi vogliono o credono che sia.
Che cosa vuol dire quando si dice, ad esempio, che Poseidone è "il dio del mare", Dioniso "il dio del vino" e così via?
Per un cristiano, un dio è qualcosa di separato da ciò che governa dall'alto. Come dire "l'autore del libro": l'autore è diverso dal libro, che è una sua opera, che gestisce come vuole. Sono due cose separate del tutto.
Per un pagano, un dio è dentro le cose, anche dentro agli esseri umani (il daimon, i geni, le iunones...), il dio è il modo in cui esprimiamo una qualità della cosa stessa, la sua parte divina. Come dire "lo scintillio dell'oro": la brillantezza non è l'oro, ma è una sua qualità, una parte di esso. Ed è quello che rende bello l'oro.
Per un pagano, un dio è dentro le cose, anche dentro agli esseri umani (il daimon, i geni, le iunones...), il dio è il modo in cui esprimiamo una qualità della cosa stessa, la sua parte divina. Come dire "lo scintillio dell'oro": la brillantezza non è l'oro, ma è una sua qualità, una parte di esso. Ed è quello che rende bello l'oro.
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