sabato 12 luglio 2014

Dichiarazione del Congresso ECER 2014

Posto qui la mia traduzione della Dichiarazione (credo di apertura) del Congresso Europeo delle Religioni Etniche (European Congress of Ethnic Religions - ECER) del 2014. Volevo commentarlo, ma per ragioni di tempo lo farò entro qualche giorno, intanto ecco la traduzione dall'inglese a beneficio di tutti i pagani italiani che non leggono la lingua e sarebbero altrimenti costretti a ricorrere ai traduttori automatici. La versione inglese si trova in rete, la traduzione italiana è da considerarsi non ufficiale (cioè non fatta su mandato dell'ECER) e non può essere riprodotta senza la corretta attribuzione.



DICHIARAZIONE DELL’EUROPEAN CONGRESS OF ETHNIC RELIGIONS (ECER- CONGRESSO EUROPEO DELLE RELIGIONI ETNICHE)
Versione italiana a cura di Manuela Simeoni
Noi delegati di 12 diversi paesi convenuti al Congresso Europeo delle Religioni Etniche a Vilnius, Lituania, oggi 9 luglio 2014 uniamo le nostre voci per la seguente dichiarazione:
Siamo membri di diverse culture etniche indigene Europee che cercano di rivitalizzare e richiamare le nostre antiche tradizioni religiose e spirituali. Onoriamo coloro che sono venuti prima di noi, che ci hanno dato la vita e il nostro patrimonio culturale. Siamo legati alle terre dei nostri antenati, al suolo che accoglie le loro ossa, alle acque che hanno bevuto, alle strade che hanno percorso. E cerchiamo di trasmettere questa eredità a coloro che verranno dopo di noi, di cui stiamo per diventare gli antenati: i nostri figli, i nostri nipoti e le generazioni che nasceranno. Inviamo la nostra solidarietà e il nostro supporto alle altre nazioni, razze e religioni indigene che sono del pari impegnate nella lotta per la conservazione dei loro antichi patrimoni culturali.
Le nostre religioni etniche sono il prodotto della storia di questo continente; sono l’espressione vivente, nel momento presente, delle nostre più antiche tradizioni e identità. In un momento in cui il mondo è in precario equilibrio sull’orlo di uno sconvolgimento ambientale ed economico, che è in buona parte il risultato di un individualismo senza contrappesi e di un’avidità sfrenata, le nostre religioni promuovono modelli molto differenti di valori spirituali e sociali: vivere in armonia, equilibrio e moderazione con la Terra, l’importanza della famiglia e della comunità cooperante, e il rispetto e la considerazione per tutte le forme di vita.
Tuttavia, in molti paesi d’Europa, la pratica della nostra religione è impedita, ristretta e a volte proibita. Chiediamo a tutti i governi d’Europa di applicare pienamente, e rafforzare attivamente, le garanzie di libertà religiosa per tutti i cittadini previste dai Trattati dell’Unione Europea, dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, dalla Convenzione Europea per i Diritti Umani, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, e da altri simili convenzioni e accordi, e di astenersi dal garantire un trattamento preferenziale ad alcune religioni a scapito di altre. Chiediamo inoltre che questa equità nei confronti delle religioni si rifletta nei sistemi scolastici d’Europa.
Chiediamo a tutti i nostri governi di impegnarsi attivamente nella conservazione e protezione dei siti sacri indigeni Europei – siano essi costruiti dall’uomo o ambienti naturali. Inoltre chiediamo che sia dato accesso libero e aperto a quei siti alle religioni etniche Europee che intendono utilizzarli a scopo di culto e celebrazione spirituale.
Non vogliamo la proprietà o i diritti esclusivi su quei siti: la terra non ci appartiene, siamo noi ad appartenere alla terra.
Ci opponiamo all’uso del termine “pagano” da parte di gruppi politici estremisti di ogni genere, dal momento che questo incide negativamente sulla nostra reputazione.
Infine, chiediamo a tutti i popoli e nazioni di mettere il benessere della Terra – che è, letteralmente, la nostra Madre Vivente – al di sopra di ogni altra priorità.
Inviamo questo messaggio in amicizia, amore e rispetto.

Andras Corban Arthen (Presidente), Anamanta, Spagna/U.S.A.
Ramanė Roma Barauskienė, Lettonia
Martin Brustad, Norvegia
Nina Bukala, Werkgroep Hagal, Olanda
Alexander Demoor, Werkgroep Hagal, Belgio
Valentinas Dilginas, Kuzšei Žemaicĭai, Lituania
Sören Fisker, Forn Siđr, Danimarca
Federico Fregni (Membro del consiglio ECER), Societas Hesperiana, Italia
Marianna Gorronova, Repubblica Ceca
Lars Irenessøn (Membro del consiglio ECER), Forn Siđr, Danimarca
Irena Jankutė-Balkūnė (Membro del consiglio ECER), Romuva, Lituania
Runar Kartsen, Forn Sed, Norvegia
Daniele Liotta (Membro del consiglio ECER), Movimento Tradizionale Romano, Italia
Silvano Lorenzoni, Federazione Pagana, Italia
Anna Lucarelli, Movimento Tradizionale Romano, Italia
Sachin Nandha, Regno Unito
Zdenek Ordelt, Repubblica Ceca
Elisabeth Overgaauw, Werkgroep Hagal, Olanda
Eugenijus Paliokas, Šventaragis Romuva, Lituania
Staško Potrzebowski, Rodzima Wiara, Polonia
Prudence Priest, Romuva, U.S.A.
Marina Psaraki, Y.S.E.E., Grecia
Vlassis G. Rassias, Y.S.E.E., Grecia
Valdas Rutkūnas, Romuva, Lituania
Ignas Šatkauskas (Membro del consiglio ECER), Romuva, Lituania
Øyvind Siljeholm, Forn Sed, Norvegia
Dovile Sirusaitė, Lituania
Eleonora Stella, Societas Hesperiana, Italia
Inija Trinkūnienė, Romuva, Lituania
Ram Vaidya, Regno Unito

Nessun commento:

Posta un commento